Artigianato in Costarica: oltre il souvenir.

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Anna Venturini ci regala qualche spunto per portare a casa un ricordo originale della tradizione artigianale costarricense

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Spesso siamo abituati a pensare che l’artigianato costaricense si limiti ai prodotti destinati ai turisti, dove convergono ogni tipo di oggetto più o meno di gusto e più o meno realizzato in Costarica. Nel paese invece esistono centinaia di piccoli artigiani che non raggiungono i mercati nazionali ma costituiscono l’anima vera dell’artigianato locale.

Gli indigeni costrarricensi vivevano in una regione che era punto di incontro e crocevia commerciale e culturale delle diverse civilizzazioni antiche del continente americano. I nativi appresero le tecniche di ceramica, scultura ed oreficeria tramite i contatti con i viaggiatori commercianti di Ecuador e Messico, sviluppando presto uno stile proprio nella decorazione delle ceramiche e nel plasmare le figure.

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Sebbene gli spagnoli non trovarono mai i giacimenti di oro che avevano immaginato, i nativi lavoravano oro e giada con tecniche fine, e i pochi reperti sopravvissuti, conservati oggi nei musei, fungono da modelli per una nuova produzione artigianale e industriale di ornamenti, collane e piccoli oggetti. La ceramica e la più recente tradizione di decorare i carri per i buoi sono invece risorte proprio grazie al turismo che ha permesso a piccoli artigiani di creare veri e propri centri di produzione.

Esititono poi zone remote del paese con tradizioni proprie, come quella degli indigeni Boruca, conosciuti per le splendide maschere grottesche intagliate nel legno di balsa.

Il suolo della Costa Rica, ricco di terre argillose, permette una produzione ceramica di rispetto. Molti ceramisti, soprattutto nella ziona di Guanacaste, non utilizzano un forno per cuocere, ma si limitano ad una cottura all’aria aperta. I materiali naturali sono naturalmente parte dell’artigianato costarricense, dai tessuti naturali, alle varietà di zucche che vengono lavorate e intarsiate per produrre lampadari o oggetti per la casa.

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Il caso dei carretti di Sarchi merita invece una piccola digressione: il carretto di legno tirato dai buoi, fino alla metà del secolo scorso, era il mezzo di trasporto più usato nel paese, usato soprattutto per trasportare caffè ed altri prodotti agricoli. Si tratta di un prodotto genuino, e anche le riproduzioni artigianali ne mantengono la natura popolare. La maggior parte delle carrette (se ne trovano di ogni dimensione, da quelle reali a miniature di auto giocattolo) si producono a Sarchi’, dove gli artigiani del legno iniziarono a dipingere i carretti all’inizio del secolo scorso, adornandoli con figure geometriche e colori vivaci. Comprare un piccolo oggetto ricordo del viaggio in questo splendido paese non è quindi difficile: mercatini rionali, mercati artigianali e fiere, diffuse tutto l’anno in tutto il paese, ospitano ogni tipo di produzione, dal macramè al vetro, dagli ombrelli dipinti a mano alle sculture in legno troverete un mondo curioso di oggetti e persone che resteranno impresse nei vostri ricordi.

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