Trent’anni sono passati da quando il governo della Costa Rica ha proibito l’uso del pesticida Nemagon nelle piantagioni di banane del paese, ma i danni all’ambiente e alla salute delle persone che hanno lavorato in contatto con questo veleno tanto discusso si trascinano fino ad oggi e solamente in questi giorni i lavoratori e le le loro famiglie stanno ricevendo i primi indennizzi per le malattie.
Gli ex lavoratori delle coltivazioni di banane si sono costituiti in una associazione che ha richiesto al Governo aiuti economici per potere affrontare le malattie derivate dall’esposizione al pesticida e che sono stati affetti da danni irreparabili come malformazioni e aborti, anomalie genetiche e tumori. La legge per pagare le famiglie esiste già da circa dieci anni ma solo in queste settimane il Governo sta attuando un piano per avviare i pagamenti alle vittime ed ai familiari e si appoggia ad una serie di esami e verifiche che a distanza di tanto tempo a molti appaiono l’ennesima violazione della dignità di queste persone. Tuttavia la posizione di apertura e finalmente la possibilità di ricevere un rimborso anche se sproporzionato alle sofferenze ingiustamente subite viene considerato un segnale importante.
La responsabilità dei Governi dei paesi centroamericani che hanno permesso l’uso del pesticida negli anni Settanta e’ legata ad una serie di motivazioni economiche e politiche di cui si discute da appunto trent’anni e che spesso non conducono a nulla. Il potere delle multinazionali e’ stato e in un certo modo e’ ancora di una violenza spropositata e incontrastabile.
Il Nemagòn o Fumazone (DBCP) e’ un pesticida con alcune proprietà di fertilizzante che è stato utilizzato nelle piantagioni di banane per eliminare un parassita e migliorare la qualità e la velocità della produzione. Le multinazionali nordamericane negli anni Sessanta e Settanta, come la Standard Fruit (ora Dole), la Del Monte e la United Fruit (ora Chiquita) iniziarono ad utilizzare il Nemagon in maniera massiva nelle piantagioni di banane, canna da zucchero e ananas in Centro America, Caraibi e Filippine. Il pesticida era prodotto da alcune compagnie chimiche come la Shell e la Dow Chemical.
Nel 1977 in California si scoprirono gli effetti del Nemagon sui lavoratori e due anni dopo se ne vieto’ l’uso in tutti gli Stati Uniti: questo non impedì che il pesticida continuasse ad essere prodotto ed esportato nei vari paesi del Terzo Mondo, dall’America Latina all’Asia all’Africa, dove le multinazionali della coltivazione delle banane avevano i loro investimenti.
In un secondo tempo, la Oficina Norteamericana para la Protecciòn del Ambiente (United States Enviromental Agency, USEPA), ritirò, negli USA, la registrazione della marca del prodotto chimico DBCP dato che, questa sostanza, aveva potenzialità cancerogene per gli esseri umani, provocando alterazioni ai testicoli ed era un tossico genetico che causava rottura nei cromosomi e resisteva nell’ambiente lasciando residui e provocando inquinamento nell’atmosfera, nel suolo e nelle acque.
In Costa Rica si proibì il consumo di Nemagòn nel 1978, ma i distributori del prodotto avevano grandi scorte di questo prodotto chimico agricolo e lo vendettero al Nicaragua ed all’Honduras dove non esistevano ancora leggi che lo proibivano e dove tutt’oggi la situazione è assai compromessa, per l’arretratezza economica e il disinteresse dei governi.
Gli effetti del Nemagon sulla salute umana sono gravissimi e persistono nel tempo: il contatto per assorbimento od inalazione del DBCP produce sterilità negli uomini, cancro con uno spettro molto amplio (alla pelle, allo stomaco, ai reni, all’intestino ed ai testicoli), difetti della nascita, aborti, atrofia muscolare e malformazioni congenite nella prole.
Altri effetti evidenti sono legati a processi degenerativi come la caduta dei denti, la perdita della vista e danni al sistema nervoso centrale, produzione di vesciche ed irritazione alla pelle così come irritazione agli occhi, al naso ed alla gola. Naturalmente anche l’ambiente e’ stato gravemente affettato dall’uso massiccio del pesticida, che ha sterminato tutte le forme animali (rane, uccelli, mammiferi e tutti gli animali che bevevano acqua inquinata nelle piantagioni) ha inquinato i fiumi e ha distrutto la vita di molte barriere coralline costiere.
2 commenti
Per evolversi bisogna cominciare a non pretendere frutta perfetta e senza macchie che in natura non esiste. Le compagnie usano i pesticidi per andare incontro alle idiote esigenze dei “consumatori”
Poi viene il resto … l’evoluzione comincia da noi tutti, da me e da te.
Cari saluti
bisogna evolversi e bandire l’uso di tutti i pesticidi
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