L’Onu ha annunciate l’avvio della Global Partnership for Sustainable Tourism, un’iniziativa che punta a rendere il turismo mondiale ecologicamente sostenibile. La partnership sarà guidata dal governo francese in collaborazione con quello della Costa Rica e con il Programma per l’ambiente dell’Onu (Unep) che ospiterà la sede centrale della Partnership nella sua Division Technologie, Industrie et Economie di Parigi.
Il ministro del turismo francese, Etienne Coffin, evidenzia che «L’Organizzazione mondiale del turismo prevede 1,5 miliardi di turisti all’anno entro il 2020, con un tasso di crescita delle attività legate al turismo sostenibile compreso tra il 15 e il 20 % all’anno, il che suppone un raddoppio delle infrastrutture su un periodo da 3 a 5 anni. E’ quindi essenziale che tutti i protagonisti del turismo continuino a lavorare fianco a fianco per affrontare questa realtà ed assicurare la continuità del settore».
Il direttore dell’Unep ha spiegato a New York che l’ambizioso obiettivo è quello di trasformare il modo di funzionamento del turismo mondiale ricercando e replicando con successo le politiche, i progetti e gli investimenti sostenibili. Gli impatti del turismo sull’ambiente, quando sono mal gestiti, possono essere drammatici, può anche darsi che danneggino le attrazioni naturali e culturali che i turisti vogliono in primo luogo osservare, contribuendo anche a problemi regionali e mondiali quali il cambiamento climatico e la carenza d’acqua. Però il turismo presenta anche molti potenziali effetti positivi. Le imprese ben gestite possono giocare un ruolo chiave, aiutando i Paesi a compiere la transizione verso un’economia verde, a basso tenore di carbonio, che economizzi in risorse, del quale abbiamo bisogno nel XXI secolo. Così facendo, possono fornire importanti vantaggi ambientali, economici e sociali».
Si tratta di una sfida ardua, visto che il turismo è diventata una delle più grandi industrie del mondo e rappresenta più del 5% del Pil globale ed oltre il 10% degli investimenti attualmente in corso nel mondo e fino al 50% in alcuni Paesi in via di sviluppo. L’Unep è convinta che proprio per il suo effetto economico moltiplicatore il turismo potrebbe essere molto importante per la nuova green economy.
La Global Partnership for Sustainable Tourism è stata presentata alla Commissione per lo sviluppo sostenibile che si tiene a ed è stata pensata «Per identificare e diffondere le iniziative coronate di successo a livello mondiale e per renderle applicabili altrove. La partnership sosterrà la messa in opera delle raccomandazioni scaturite dalle politiche generali e le gli insegnamenti tratti dall’integrazione del turismo sostenibile. Svilupperà dei nuovi strumenti, così come progetti esistenti per i quali non è stata trovata nessuna soluzione».
Secondo Gina Guillen Grillo, consigliere del ministro del turismo della Costa Rica, «Il partenariato sarà un forum moderno e dinamico nel quale i Paesi interessati ad un turismo realmente sostenibile potranno ispirarsi a delle iniziative riuscite di altri membri ed ottenere un’assistenza tecnica. Oltre ad un dialogo costante ed allo scambio di esperienze, questo forum promuoverà anche la ricerca di soluzioni ai problemi comuni al settore turistico».
Si tratta di un’iniziativa che punta ad avere una portata mondiale, coinvolgendo già ora governi, associazioni industriali, organizzazioni ambientaliste ed Ong sociali, così come diverse Agenzie Onu e l’Organizzazione mondiale del turismo. L’attività si baserà sul “Groupe de travail international sur le développement durable du tourisme”, un’iniziativa dell’Onu gestita dalla Francia e che dura da tre anni, i cui aderenti sono anche i fondatori di questa nuova partnership. Il Gruppo di lavoro ha elaborato una serie di raccomandazioni e linee guida per i governi, le agenzie, le istituzioni finanziarie e le imprese turistiche perché attuino modelli di affair redditizi che preservino la natura, la cultura e le società locali. Sono già stati anche definiti i criteri mondiali del turismo sostenibile che serviranno da linee guida mondiali e che si basano su circa 4.500 buone pratiche dell’industria turistica in giro per il mondo. Le raccomandazioni politiche generali, in progetti del gruppo di lavoro e I criteri formano il quadro di lavoro che orienterà le attività della partnership.
Il nuovo organismo internazionale si concentrerà sulla realizzazione di politiche, progetti, strumenti e sulla messa in campo di network per tutti i protagonisti del turismo.