Vi è mai capitato di essere vittime di una truffa “legale”? E con questo non intendo quella forma di truffa che viene chiamata, appunto, all’italiana, nella quale il truffato e’ in qualche modo “complice” del truffatore, per esempio quando si accetta di comprare un impianto stereo in strada ad un prezzo improbabilmente basso e si scopre poi di avere invece acquistato un mattone ben confezionato.
Sto parlando della sensazione che si prova quando si agisce in maniera legale e ci si ritrova imbrogliati in maniera altrettanto legale. Questo capita acquistando con mesi di anticipo un biglietto aereo con United Airlines (e immagino con numerose altre compagnie), e di scoprire all’ apertura del check-in on line che non ci sono stati assegnati posti. E, ancora meglio, che non ci sono più posti “economici” a disposizione ma solo alcuni a pagamento, e per l’appunto per nulla economici.
Siamo appena rientrati in Costa Rica dall’Italia dopo un soggiorno di tre mesi. Abbiamo due biglietti acquistati sei mesi fa da United Airlines e venti ore prima della partenza il check-in on line ci viene rifiutato perché non ci sono posti disponibili. Quindi siamo stati costretti ad acquistare due posti al prezzo di 142 dollari ciascuno. Solo per la tratta Milano – New York. Per la tratta New York – San José i posti sono stati invece assegnati, ma separati. Se desideriamo viaggiare vicini, possiamo spostarci per 84 dollari a testa. Il che significa che con i 1.835 dollari spesi per i due biglietti sei mesi fa in realtà abbiamo semplicemente acquistato una prenotazione.
Se non avessimo infatti scelto di comprare i posti a poche ore della partenza la compagnia aerea avrebbe dichiarato overbooking e noi non saremmo partiti. Com’è possibile che sia consentito un sistema tanto assurdo quanto ingiusto? Chiedo alla signorina del check-in di United Airlines se le pare normale. Mi guarda desolata e risponde semplicemente che non è normale, ma è legale.