Ogni anno l’ organizzazione internazionale Transparency International, in prima linea da tempo per la lotta alla corruzione, stila una classifica a livello mondiale attribuendo ad ogni nazione un indice di corruzione percepita (CPI) che viene rappresentata sinteticamente con un valore da 0 a 10 (con zero che indica livelli elevati di corruzione e dieci bassi )
L ‘edizione 2010 del rapporto, che analizza la situazione in 178 nazioni, mostra che la Costa Rica è al 43° posto con un indice di corruzione percepita pari a 5,3 , collocandosi nella lista del 25% dei paesi meno corrotti del Centro-Sud America e dunque piuttosto distanziato da quasi tutti gli altri paesi di quell’area geografica. Metri di paragone sono El Salvador e Panama (3,6), Cuba e Brasile (3,7), Colombia e Perù (3,5), Guatemala (3.2), Argentina (2,9 ) e infine Nicaragua ed Ecuador (2,5) che, assieme al Venezuela (2,2), si contendono le poco gloriose ultime posizioni . Meglio della Costa Rica, nell’area, geografica sono solo Uruguay (6,9) e Cile (7,2).
L’ Italia, che è andata molto peggio del 2009, è ora al 67 ° posto con un indice di 3,9 che la vede terzultima tra i paesi dell’Europa occidentale e non molto distante da numerosi paesi del Centro – Sud America che abbiamo qui citato. Fanno peggio, ma solo di poco, la Romania (3,7), Bulgaria (3,6) e Grecia (3,5); mentre, nella classifica mondiale, siamo preceduti dal Ruanda e seguiti dalla Georgia (3,8), il Brasile (3,7) e Cuba (3,7).
Nonostante i limiti e le imprecisioni di qualunque indagine statistica i dati consentono di trarre conclusioni abbastanza chiare .
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