Limon: un miscuglio di etnie nella Costa Rica

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Il giornalista e scrittore di libri di viaggi Peter Ford definì Limon una “ galapagos antropologica “ per spiegare le stranezze etniche e culturali che aveva osservato in questa cittadina dove il mare dei caraibi si incontra con l’ America Centrale, stranezze che ne fanno un mondo a parte nel contesto della Costa Rica.

La provincia infatti, la cui popolazione è caratterizzata da molti matrimoni interrazziali e da un notevole miscuglio di etnie, presenta ancora oggi una estrema varietà culturale che manca al resto del paese la cui società relativamente omogenea è in assoluta maggioranza latina e cattolica. Su questo tratto di costa non è difficile invece trovare persone con antenati miskito, afrocaraibici, nicaraguensi e, più di recente, colombiani

E se i primi abitanti della provincia furono gli schiavi dei pirati inglesi e i tagliatori di mogano che dalla metà del XVIII secolo vivevano in piccole comunità sparse ai margini della jungla, la diversità  della provincia di Limon è dovuta in gran parte all’ingaggio di operai stranieri da parte dell’avventuriero Minor Keith che fu l’artefice del famoso “Ferrocaril” nella seconda metà dell’ Ottocento.

Dopo la costruzione di quello che fu definito il “treno della jungla“, che coinvolse anche centinaia di immigrati dal mantovano, molti operai afrocaraibici si fermarono nella regione perchè i diritti di proprietà delle terre erano piuttosto favorevoli. Ad essi si aggiunsero i pescatori di tartarughe di Bocas del Toro a Panama che erano emigrati al nord del paese per sfuggire alla guerra d’indipendenza panamense contro la Colombia nel 1903 e, ancora prima, si costituirono le piccole comunità di Cahuita e Puerto Viejo, non lontane dal confine con Panama, la cui storia non è dissimile.

Queste le vicende che spiegano anche perché, a differenza del resto della Costa Rica, la maggior parte degli abitanti di Limon sono protestanti .

Questi coloni, incuranti delle differenze di razza, si mostrarono presto indipendenti e pieni di risorse. Non solo piantarono i loro raccolti sulle piane intorno ai fiumi della zona introducendo l’albero del pane, le arance, il mango e l’ ackee che crebbero accanto ai nativi cocco e cacao, ma produssero sale, carbone di legna e costruirono strumenti musicali, distillarono liquori come il rum rosso, il gurapo, il liquore di canna e la birra di ginger .

A conclusione di questo breve escursus va detto che la diversità etnica di questa zona non è mai stata particolarmente apprezzata dalla elìte politica ed economica della Costa Rica che la ha sempre emarginata concedendo il diritto di voto solo con la nuova Costituzione del 1949 quando fu infine assicurata loro anche la cittadinanza .

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6 commenti

  1. Ciao Maurizio, le banche sono statali e quindi un po appesantite dalla burocrazia ma totalmente coperta da rischi proprio per questo. Io mi trovo bene.

  2. Maurizio Zoboli on

    le banche funzionano bene ? Bancomat, trasferimenti valutari ecc.

  3. Maurizio Zoboli on

    Ci sto pensando tanto. Sono di Carpi e lavoro da 42 anni. Piccolo imprenditore informatico, vorrei entro due anni iniziare a fare 5-6 mesi, qui invernali, in Costa Rica. Certamente ci sentiremo Alfredo. Ho preso buona nota del blog e dei tuoi riferimenti. A risentirci. Maurizio Zoboli – Carpi (MO)