Manuel Obregon: il musicista di Costa Rica che vibra alla frequenza della natura

0

Manuel Obregon, pianista e compositore, ministro della cultura della Costa Rica tra il 2010 e il 2014, si dedica con fervore e grande passione alla ricerca di suoni perduti e inediti di questo paese. Racconta di essere stato influenzato dai suoni della natura fin da bambino, dato che in Costa Rica in qualsiasi posto uno si trovi non mancano mai i canti degli uccelli, la voce del vento o il suono dell’acqua.

Obregon ricorda di aver inciso il suo primo disco in un caldo giorno d’estate a Santa Ana, vicino alla capitale: “il rumore delle cicale era assordante, avevamo cercato in tutti i modi di insonorizzare il garage, chiudendo tutto. Fu impossibile e, alla fine, decidemmo di lasciare che le cicale cantassero nel disco“.

IMG_7012Da allora non mancano mai richiami e suoni naturali nella musica di Obregon, fino al capolavoro della natura, “Simbiosis” un disco inciso nella foresta di Monteverde, una delle zone più belle e selvagge del paese. Obregon racconta che avevano portato il pianoforte in mezzo alla foresta e che, con gli ingegneri e i tecnici, stavano lavorando da ore per tentare di trovare il suono che cercavano senza risultati apprezzabili. “Ad un certo punto mi resi conto –continua il musicista- che in realtà ero io che non stavo ascoltando nulla. Ero talmente bloccato dalle mille aspettative dell’incidere i suoni della natura che non riuscivo a sentirli. Da quel momento iniziai ad ascoltare e continuammo ad incidere per tre giorni. Questo fece la differenza: imparai ad ascoltare il nostro spirito e vibrare alla stessa frequenza della natura“.

Si tratta del momento decisivo, descritto dall’artista come “l’arte di ascoltare”. Siamo vicini al suono del nostro respiro o del nostro cuore e non riusciamo a sentirlo. Dall’esperienza di Monteverde è derivata una delle più profonde e delicate composizioni che uniscono i suoni naturalità quelli della musica al pianoforte. “A volte si iniziava con l’idea di incidere il vocio delle rane e una volta arrivati sul posto trovavamo le scimmie urlatrici. A volte pensavamo di fermare il soffio del vento e trovavamo la pioggia. Insomma, i pezzi migliori nacquero dall’improvvisazione“.

Attualmente Obregon è impegnato nel progetto Rio Infinito, che coinvolge tutte le cose che il musicista preferisce: la musica popolare, la relazione con l’economia, le tradizioni e il viaggiare lungo i fiumi dell’America, che definisce affettuosamente “le grandi autostrade della cultura”. Nei fiumi, dice Obregon, ci si rende conto che “la musica sta scorrendo continuamente. L’acqua, che noi chiamiamo la grande anaconda argentata, procede accarezzando i villaggi e le persone. Noi ci fermiamo nei viaggi e conosciamo la gente e scopriamo sempre i piccoli miracoli che la musica può fare“.

Condividi

I Commenti sono disabilitati.