Matrimoni gay presto riconosciuti in Costa Rica

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La Corte Suprema della Costa Rica, il più alto tribunale del Paese, ha dichiarato incostituzionale e discriminatorio il divieto, tutt’ora in vigore, ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, dando al parlamento 18 mesi di tempo per abolirlo modificando la legge.

La pubblicazione è apparsa lunedì mattina, 26 novembre 2018, sul sito web della “Imprenta Nacional”, un’istituzione statale responsabile delle pubblicazioni su “La Gaceta” (giornale ufficiale) e sul “Boletín Judicial” (organo del potere giudiziario).
Il divieto ai matrimoni gay, derivante da una sentenza del 2006 della Corte Suprema e contenuto nel Codice della Famiglia, cesserà automaticamente di esistere a partire dal 26 maggio 2020, che il governo abbia modificato la legge o meno.

Il presidente del paese, Carlos Alvarado, ha accolto la decisione dichiarando che «Nessuna persona sarà discriminata per il proprio orientamento sessuale».
In Costa Rica esiste una forte corrente evangelica che si oppone ai matrimoni gay in favore della cosiddetta “famiglia tradizionale”, ma secondo il primo deputato apertamente omosessuale del Paese, Enrique Sanchez, il parlamento riuscirà a trovare un accordo.

La Costa Rica sta per fare un ulteriore passo avanti nell’ambito del riconoscimento dei diritti umani e speriamo che questo avvenimento possa essere di esempio per altri paesi in cui, invece, tali diritti vengono ancora oggi calpestati.

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