Ieri sera, per il compleanno di Alfredo, siamo usciti a cenare nella solita piccola “Soda” a pochi chilometri da Puerto Viejo. Un ristorantino locale senza pretese e a conduzione familiare dove si mangiano piatti tipici della tradizione caraibica, in un ambiente semplice e tranquillo.
Al tavolo a fianco al nostro, Luis Guillermo Solis, Presidente della Costa Rica, e famiglia, cenano e chiacchierano con un paio di amici. Ennesima sorpresa che ci riserva questo piccolo e straordinario paese.
La carica di Presidente della Repubblica non corrisponde qui a quella ormai un po’ sbiadita e priva di voce in capitolo cui siamo abituati dall’ italico andazzo. Si tratta veramente della persona che guida il paese, una posizione più simile a quella del Presidente del Consiglio in Italia. Solis è stato eletto due anni fa con un consenso impressionante.
Il Presidente chiacchiera visibilmente rilassato della manifestazione di pescatori di oggi a Puntarenas. Segue il notiziario sul piccolo schermo onnipresente in ogni locale Costarricense, commenta i fatti come un qualsiasi cittadino. Appunto. Così si sente e così lo percepiscono i suoi elettori.
Ci alziamo per pagare il conto, e udite udite, qualcosa che non vedrete mai fare ad un politico del bel paese, anche lui si alza e mette in fila per pagare. Gli stringiamo la mano, gli spieghiamo il nostro stupore nel vedere il primo cittadino comportarsi come un essere umano e non come una star di Hollywood, ci complimentiamo per la serenità che ancora in questo paese regola i rapporti sociali. Lui è sorridente e gentilissimo, ha un bel faccione da contadino più che da economista, gli occhi vivi e limpidi. Ispira simpatia, che devo dire. Credo sia la prima volta che mi capita che un politico mi ispiri simpatia.
Mentre aspettiamo che la signorina diligentemente compili la fattura del Presidente, dalla cucina escono due portate per una coppia entrata da poco. Solis li afferra al volo e li serve al tavolo, facendo una battuta sulla mancia che gli spetterebbe. Sembra una mossa brillante, in stile raccolta di consensi. Ma il pubblico è inesistente, la mossa sproporzionata, puramente istintiva. I suoi commensali stanno chiacchierando, il personale del locale è impegnato nel lavoro e i due sembrano non riconoscerlo.
In realtà Solis ci spiega che in Costa Rica è normale che il Presidente si senta e si comporti per quel che è: un cittadino. Gli avventori del locale, i proprietari, i dipendenti e il taxista che ci riporta a casa confermano, il Presidente è un cittadino che guida il paese perché delegato dai suoi connazionali. Perché dovrebbe comportarsi in maniera diversa da loro? Si stupiscono che a noi sembri così strano, ci permettiamo di farlo notare a Solis che sorride e appoggiato al banco osserva che in questo paese le persone sono persone e i politici non devono dimenticare di esserlo. In questo paese due Presidenti indegni della loro carica sono stati in prigione. Che gli diciamo? Che in Italia se non sono stati in prigione non diventano neanche Presidenti?
Lasciamo la “soda” con una specie di senso di sollievo, sollievo per aver scelto di vivere in un paese dove il popolo non ha permesso che il distacco tra la realtà del quotidiano e la fantascienza della politica sia un abisso di denaro e menzogne.
Buon compleanno !
1 commento
da noi è utopia……anche perchè se lo beccano gli fanno una fracassata di botte,,,sopratutto al precedente…il grande napolitano che becca 880.000 euro di buona uscita mentre il paese piange