Riceviamo da Romina e Paolo, e pubblichiamo, questo bel resoconto del loro viaggio davvero speciale in Costa Rica, dove sono stati ospiti del nostro Jardin de Playa Negra e si sono sposati.
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Tutto comincia come quando in un karaoke partono le note della tua canzone preferita e una bella ragazza si alza per cantare. Tu incantato aspetti e lei, contrariamente alle aspettative, è la persona più stonata che tu abbia mai sentito. Ecco, la nostra vacanza era partita allo stesso modo. Il nostro sogno comincia con l’annuncio dell’arrivo dell’ uragano OTTO esattamente nel Paese della nostra vacanza.
Arrivati all’aeroporto di San Josè veniamo contattati da Alfredo, il quale per la nostra incolumità ci invita a non partire per Puerto Viejo.
Non era colpa sua, ovviamente, ma era lui a prendersi la responsabilità nel dirci di non partire. Pensiamo sia il solito allarmismo all’italiana, ma non possiamo farci nulla. Rassegnati, decidiamo di fermarci la prima notte nella capitale, convinti e decisi a partire il giorno dopo per la meta. Questo non succederà. Partiremo dopo due giorni, causa frana su una delle due strade che collegano le due città. In più l’allerta uragano non era rientrata.
A chi pensa che la Costa Rica sia un paese a buon mercato o un Paese “sottosviluppato”, quindi povero, diciamo che la prima notte l’albergo meno caro ha avuto un costo di cento dollari. Non è stato il primo in cui ci siamo fermati, ma girando è stato quello meno costoso tra tutti.
Ovviamente sfruttiamo al meglio la sosta forzata nella capitale e cartina alla mano decidiamo di fare un piccolo tour. E’ stato come catapultarsi a Sharm El Sheikh o in una piccola Las Vegas. Nulla di quello che cercavamo, ma era giusto vedere anche questo. Fortunatamente vediamo anche lo stupendo Teatro Nacional ed il folcloristico mercato dove possiamo gustare fantastici e gustosissimi piatti locali.
Una volta partiti per l’agognata meta, ci rendiamo conto di dover percorrere all’incirca 230 km. Ovviamente una distanza simile in Italia viene colmata al massimo in un paio d’ore, ma non qui.
Non esistono autostrade, ma “collegamenti”. Preparatevi a guidare su strade che non hanno illuminazione e regole. Non esiste una condotta di guida dove chi va più lento mantiene la destra o la sinistra, ognuno sta dove gli pare. Trovi persone che attraversano la strada a piedi, incuranti delle macchine che passano, o ciclisti senza biciclette retroriflettenti.
Ora capiamo perché Alfredo ci ha detto di non guidare dopo il tramonto.
Finalmente, passata l’odissea, arriviamo a “El Jardìn” e ci ritroviamo immersi in un concerto di suoni ancora sconosciuti. Prendiamo possesso di quella che dalle foto pareva essere una semplice casa vacanza, ma per citare un verso di Jovanotti “… un monolocale diventerà un castello…”, ci rendiamo conto di essere in una reggia.
Lo scriviamo una volta sola, ma vale per tutte le sere… Ci siamo sempre addormentati con una ninna nanna “live” intonata da uccelli, scimmie, gechi, rane, insetti e altri animali.
Impari in fretta a vivere seguendo il sole, alzandoti all’alba ed andando a dormire non molto dopo il tramonto. Non è una forzatura, ti riesce naturale e ti piace.
Abbiamo il piacere di fare colazione sorseggiando il tuo “café negro” sulla terrazza di casa Naranja ammirando quel colibrì che fa la stessa cosa sui fiori che abbiamo davanti. Non riusciamo a crederci, quello che fino a poco tempo prima avevamo visto solamente in Tv è proprio lì. Non finiamo di stupirci per una cosa, che subito veniamo catturati da nuove “apparizioni”; una volta è un picchio, l’altra è un bradipo, poi fa la sua comparsa una scimmia e allora incomincia la nostra (…di mia moglie) ossessione nella ricerca di animali sempre diversi. Vogliamo immortalarli tutti per dimostrare al nostro rientro che esiste un Mondo ancora incontaminato, o quasi. Anche lì è arrivata la grande macchina della coltivazione intensiva per soddisfare le richieste mondiali. Dovremmo imparare a documentarci su tutto quello che ci viene propinato dalle grosse distribuzioni e vedere dove viene prodotto e in quali modi. Facciamoci due domande quando acquistiamo banane e ananas.
I Ticos che abbiamo incontrato durante tutto il nostro soggiorno, sono persone solari e disponibili, anche se ci hanno consigliato di ponderare sempre ogni cosa da loro detta. Altra caratteristica singolare del posto: hai bisogno di incontrare qualcuno? Vai in paese, sicuro incroci qualcuno con cui poter programmare quel che ti serve. Se al contrario dai un appuntamento, metti in conto di dover aspettare qualcuno che forse non arriverà mai.
Per evitare di andare in posti sbagliati o di spendere soldi in locali “civetta” creati apposta per attirare i turisti, chiediamo consiglio ad Anna e Alfredo, sempre disponibili a dare soluzioni adeguate ai gusti diversi di ognuno di noi.
Sorseggiando un caffè o mangiando qualcosa in loro compagnia, non puoi che rimanere incantato da quel che ti raccontano, così alla fine carichi della voglia di scoprire quante più cose possibili, ogni giorno partiamo per una meta diversa. Non vogliamo raccontarvi nei dettagli quello che siamo riusciti a vedere, vogliamo lasciarvi il gusto di vivere ed assaporare questi magnifici paesaggi con tutti i vostri sensi. Per non cadere nelle classiche e banali descrizioni, vi diciamo solo che, oltre il vostro orticello… c’è tutto un mondo da scoprire che potete soltanto immaginare. (Playa Negra, Punta Uva, Manzanillo, Cahuita, ecc..).
Se possiamo dare un suggerimento vi invitiamo ad andare a scoprire dove si trova la tomba di Josè L. Hansel S., solo la passeggiata merita l’impegno, ma alla fine verrete ripagati dalla vista del Mar dei Caraibi dall’alto di un Canyon.
Il fiore all’occhiello di questa vacanza? Quello che l’ha caratterizzata rendendola unica?
Ci siamo sposati!!!
Occorre dire che abbiamo organizzato la parte burocratica dall’Italia, contattando ambasciate e portando documenti debitamente postillati, ma il vero merito di tutto va agli organizzatori di questo lieto evento, sempre loro: ANNA e ALFREDO
Senza di loro, non sarebbe certamente stato il giorno che ricorderemo per il resto della nostra vita, quello che racconteremo a figli e nipoti.
Lì tutto è più vero, semplice.
Era nata come una cerimonia intima, con pochi partecipanti, ovvero noi sposi, i due testimoni (Anna e Andrea) e Alfredo… Ma alla fine ci siamo ritrovati a festeggiare con una compagnia di ragazzi francesi conosciuti sulla spiaggia mentre facevamo alcune foto e poi con i proprietari del ristorante in cui abbiamo pranzato, il fotografo e sua figlia. Un signore che abbiamo conosciuto per caso offrendogli un passaggio per Punta Uva aveva semplicemente il piacere di festeggiare questo prezioso momento con noi. E’ stato così, tutto molto casuale, improvvisato, VERO! Senza le classiche preoccupazioni e ansie “pre” e durante matrimonio. Tra foto, celebrazione e pranzo, saranno passate poco più di quattro ore e dopo? Come Clark Kent entra nella cabina telefonica e ne esce Superman… Anche noi da “sposini novelli” siamo diventati “bagnanti”, costume e… Tutti al mare!
Vogliamo ringraziare tutte le persone che abbiamo incontrato e che hanno permesso di rendere magica la nostra vacanza. Ci torneremo sicuramente e speriamo di incontrarle di nuovo tutte.
Ovviamente una menzione d’onore va ad Anna e Alfredo che ci hanno trattato e coccolato come se fossimo amici di vecchia data.
Gli 8 motivi che contano:
- Anna Alfredo, Perro Perrita e Otto;
- El Jardìn con la “nostra” casa Naranja;
- L’aperiTICO vegetariano elegantemente preparato da Anna;
- Tutta la Flora da cui siamo stati circondati;
- Il dolce “frastuono” della Fauna a tutte le ore;
- Il caldo Mar dei Caraibi a Dicembre;
- The Life Style… Pura Vida;
- Esposo/a mio/a recibes este anillo como simbolo de mi amor y fidelidad.
Paolo e Romina
P.S.: dimenticavo… tutto finisce con mia moglie si alza e intona la canzone della nostra vita lasciandomi estasiato. Paolo