La banana è un frutto antichissimo, la cui esistenza ed importanza è attestata fin dalla remota antichità. La sua origine geografica è stata individuata nel Sud-Est Asiatico, nelle giungle della Malesia, dell’Indonesia e delle Filippine, dove ancora oggi è possibile trovarne numerose varietà selvatiche. Si ha traccia delle prime banane in Nuova Guinea fin dal 5000 a.C., ma venne menzionata per iscritto la prima volta nel 600 a. C., in alcuni testi buddisti. Anche Alessandro Magno ne fece menzione nel 327 a.C: si ritiene quindi che l’introduzione delle banane nel mondo occidentale sia avvenuta grazie alle sue spedizioni.
Tuttavia furono probabilmente i cinesi a coltivare per primi la banana, fin dal 200 d.C. Nel 650, i conquistatori islamici portarono la banana fino alla Palestina. I mercanti arabi diffusero successivamente le banane in quasi tutta l’Africa e, da lì, le banane vennero diffuse in America Centrale e meridionale grazie agli esploratori del ‘500.
In Europa si diffuse solo nel Rinascimento, a seguito delle esportazioni dalle terre natie ad opera dei grandi viaggiatori che, in quegli anni, scoprirono le Americhe: in particolare, si ha traccia dell’introduzione della banana in Europa nel 1502, quando i coloni Portoghesi iniziarono a coltivarle nelle piantagioni dei Caraibi e in America Centrale.
Le banane hanno iniziato però ad essere oggetto di scambi internazionali solo dalla fine del XIX secolo: prima di questa data, infatti, la mancanza di mezzi adeguati per il loro trasporto ne impediva il commercio in Paesi non produttori di banane.
Nel 1899 la United Fruit Company, compagnia americana, acquisì il predominio sulla vendita delle banane, iniziando a esportarle dall’America centrale (Guatemala), e vendendo il 75% dei venti milioni di banane che allora si commerciavano negli Stati Uniti e in Europa.
La storia della banana risale quindi a tempi antichissimi e grazie alla sua grande versatilità in cucina questo tipo di frutta fresca si è sempre più radicato anche nella cultura moderna arrivando ad avere enorme spazio sul mercato ortofrutticolo.
Le banane sono oggi coltivate pressoché in tutti i Paesi a clima tropicale soprattutto nel Centro America, nell’Africa Tropicale e nelle Filippine. I maggiori Paesi produttori di banane al mondo sono India, Brasile, Ecuador ed Indonesia. Il maggior produttore mondiale di banane in assoluto è l’India, con il 23% circa della produzione mondiale (dati 2010); seguono Brasile, Ecuador, Cina e Filippine. I principali produttori di banane mondiali però, come India, Brasile e Cina, hanno in realtà una quota di esportazioni relativamente limitata, a causa della elevata domanda interna. Dei 68 milioni di tonnellate di banane prodotte nel 2002 solo 14 milioni (il 21% circa) sono stati commercializzati sul mercato ortofrutticolo mondiale.
Il commercio delle banane si concentra infatti altrove: l’America Latina costituisce il principale esportatore di banane nel mondo, con una quota di mercato pari all’80%; infatti, i maggiori paesi esportatori, soprattutto verso l’Europa, sono Ecuador, con il 34% di esportazione mondiale di banane, la Costa Rica, con il 16% e la Colombia, con il 13%.
Sempre più rilievo ha assunto nel commercio ortofrutticolo internazionale la produzione di banane della Repubblica Dominicana, che ha generato un valore di 198 milioni di dollari (152 milioni di euro) nel 2010; l’export di banane della Repubblica Dominicana è destinato per lo più verso i mercati esteri, dei quali il 95% è rappresentato dall’Unione Europea, mentre l’altro 5% della produzione locale di banane è stato invece esportato verso gli Stati Uniti e il Giappone.
Le banane infatti risultano il frutto fresco più esportato nel mondo in termini di volume, e da sole rappresentano, in termini di valore lordo di produzione mondiale, la quarta coltura alimentare del mondo, per ordine di importanza, dopo il riso, il grano e il mais.
Una delle caratteristiche del mercato delle banane è il ruolo svolto dalle grandi imprese multinazionali che controllano l’intera filiera produttiva. La multinazionale più conosciuta al mondo per l’esportazione di banane è Chiquita, che è presente in 11 Paesi, fattura circa 2,5 miliardi di euro, ed impiega circa 40.000 persone; Chiquita, Dole e Del Monte, da sole, riescono ad assicurarsi i due terzi del commercio mondiale di banane, con una quota pari ad oltre 4,5 miliardi di euro su un totale di 7. Per quanto riguarda le importazioni, la maggior parte della domanda mondiale di banane deriva dai principali paesi industrializzati, in particolare da Europa, USA e Giappone, che rappresentano quasi il 60% delle importazioni mondiali di banane.
L’Europa costituisce il secondo mercato mondiale per il settore ortofrutticolo della banane, con un volume di consumo molto vicino a quello degli USA. La peculiarità del mercato ortofrutticolo Europeo di banane è costituita dal suo regime tariffario, che è stato negli ultimi anni al centro di una disputa internazionale piuttosto complessa, che ha influenzato pesantemente il mercato internazionale. Attualmente infatti il comitato europeo di gestione per l’organizzazione comune dei mercati ha abolito il sistema delle licenze di importazione delle banane con sistema tariffario unico, aprendo così il mercato del commercio delle banane anche ad altri soggetti.
Generalmente le banane consumate in Europa provengono da tre diversi gruppi di Paesi, tra cui spiccano la Spagna (isole Canarie), la Francia (Guadalupa e Martinica), la Grecia e il Portogallo (Madeira e Azzorre), i paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico, ed infine i Paesi dell’America Latina.